Gli orari dei corsi di teatro con l’Insegnante Valeria Fanzini:
*N.B.: Gli orari seguenti sono provvisori, l’età è indicativa, l’assegnazione ad un corso è a giudizio dell’Insegnante; vi invitiamo a chiedere conferma degli orari in segreteria.
Arlecchino ( 8 – 10 anni):
Mercoledì 17.00 – 18.30
Pulcinella ( 11 – 14 anni):
Mercoledì 18.30 – 20.00
Pierrot ( dai 15 anni):
Mercoledì 20.00 – 21.30
Storia del teatro
Il Teatro è una disciplina che vede la ricostruzione e l’interpretazione di un evento teatrale basandosi sulla relazione che lega l’attore e lo spettatore a teatro: mentre l’attore rappresenta un corpo in movimento in uno spazio con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell’avvenimento, che decodifica l’espressività dell’evento artistico.
Così come la Danza, anche il Teatro ha origini antichissime: le prime forme erano legate alle rappresentazioni religiose e quindi ai riti che accomunavano tutti gli individui partecipi; da qui si dirama, in un secondo tempo, il teatro drammatico dell’antica Grecia che ha dato origine al Teatro occidentale come lo si conosce oggi.
E’ in Grecia che si hanno, infatti, i primi attori girovaghi, attrezzati con oggetti di scena, costumi, arredi e maschere teatrali e sono gli ateniesi i primi ad organizzare grandi festival teatrali dove autori ed attori gareggiavano per conquistare il favore del pubblico.
Le forma d’arte di ispirazione più elevata era la tragedia, i cui temi nascevano dai miti e dai racconti eroici, mentre le commedie avevano un carattere più leggero e divertente e spesso prendevano di mira la politica ed i personaggi pubblici del tempo. I principali tragediografi greci furono Eschilo, Sofocle ed Euripide, mentre i commediografi più importanti Aristofane e Menandro.
Dalla Grecia, il Teatro conquista la Roma antica, dove alcune sue forme vengono riviste e riproposte grazie al lavoro di commediografi come Plauto e Terenzio e di Seneca per la tragedia e dove si hanno i primi esempi di Commedia dell’Arte.
Durante il Medioevo anche il Teatro vede un periodo buio: condannato dalla Chiesa e destinato a scomparire, si salva grazie alla figura del giullare ed allo sviluppo del dramma religioso che permetteva di diffondere gli episodi più importanti delle Sacre Scritture.
Nel Rinascimento si ebbe l’età dell’oro per il Teatro: gli antichi classici vennero riscoperti e valorizzati e gli umanisti li studiarono non solo dal punto di vista drammaturgico, ma anche dal punto di vista architettonico e scenografico, contribuendo alla costruzione ed all’allestimento di nuovi teatri che videro poi la messa in scena di opere di Niccolò Macchiavelli, Alessandro Piccolomini, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.
Il ‘600 vede la dominazione francese della commedia di Molière, sotto forma di acuta osservazione e rappresentazione della natura umana, e della tragedia tormentata di Jean Racine, mentre in Italia si afferma la Commedia dell’Arte con le sue più note maschere, come Pulcinella e Arlecchino (poi Pierrot in Francia e Petruška in Russia).
Nello stesso periodo, in Inghilterra, si afferma il Teatro Elisabettiano di cui il massimo esponente è William Shakespeare.
Nel 1700, Metastasio ridiede spessore al libretto delle opere, migliorando il carattere dei personaggi e purificando il linguaggio, mentre Goldoni diede nuova vita alla commedia rappresentando la realtà veneziana fatta di contraddizioni sociali, politiche ed economiche.
Nell’Ottocento il teatro europeo è dominato dal dramma romantico esaltato da Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Schiller in Germania, da Alessandro Manzoni e Silvio Pellico in Italia e Lord Byron in Inghilterra.
Sul finire dell’800 nascono il teatro naturalista di Victor Hugo e quello verista di Giovanni Verga.
Il Novecento vede la centralità dell’attore: con Kostantin Sergeevič Stanislavskij il teatro della parole si trasforma in teatro dell’azione fisica, del gesto, dell’emozione interpretativa dell’attore e si sviluppa sempre più la figura del regista.
Con le avanguardie storiche che si affermano nel corso degli anni, nascono nuove forme di teatro con autori come Bertolt Brecht, Samuel Beckett, Jean Cocteau, Henrik Ibsen, Federico Garcìa Lorca, mentre in Italia la scena è dominata da Luigi Pirandello e Gabriele D’Annunzio.
L’evoluzione teatrale non ha mai avuto sosta ed, anzi, ha ampliato i propri confini attingendo sempre più spesso al mondo della cinematografia e della Danza, dando vita al filone del Teatro Danza ed arricchendosi ulteriormente di opere ed esperienze.
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